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Divenire
A cura di / Curated by
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
15 – 29 marzo 2019
March 15 – 29, 2019
Via della Tribuna di Campitelli 24 – Roma
Ufficio stampa / Press office
Divenire
C’è un’armonia nascosta, ineffabile, nel rinnovarsi a ogni istante dell’esperienza, di ogni esperienza mai uguale a se stessa. È il messaggio fondamentale di Eraclito di Efeso, il pensatore presocratico di cui, secondo Nietzsche, il mondo avrebbe eternamente bisogno, così come la vita ha eternamente bisogno di verità.
Eraclito molto probabilmente non pronunciò il motto Pánta rheî, fu Platone a tramandarlo, quale condensato dei pensieri di Eraclito sul perpetuo fluire. Eraclito parlò della fissità come inganno, delle acque di un fiume che non sono mai le stesse e Platone parlò del Sole come Bene, un sole da render nuovo ogni giorno:come si può pensare il continuo mutamento della natura e delle cose che non è possibile ingabbiare in sistemi?
Il fiume in cui ci immergiamo è lo stesso, ma se le acque che lo compongono non sono mai le stesse, anche il fiume, la realtà, così come il sole, non è mai lo stesso fiume. Non si può rivivere ciò che è passato: bisogna accettare il divenire.
Tale tematica è intercettata senza fatica dal lavoro degli artisti Marco Angelini, EPVS, Yiannis Galanopoulos, Cristallo Odescalchi, Andrea Pinchi e Federica Zianni, la deriva eraclitea del divenire si traduce infatti nella grammatica di opere non ibride, ma che suggeriscano ed evochino l’idea di fluidità.
Angelini propone un ciclo che a livello cromatico e concettuale rimanda nell’immediato a paesaggi o aspetti della vita fluida, liquida, quasi immateriale, come suggerito dalla forma astratta: si tratta di memorie di viaggi dell’artista che si rimescolano, per raccontare una deriva continuamente mutevole, come uno storyteller che intesse la realtà dei suoi pensieri; gli stessi pensieri sovrapposti come mattoni di un ideale puzzle in una delle opere del fotografo greco Yiannis Galanopoulos, che a tale “accumulo” affianca l’idea di fluidità suggerita dai tubi o da elementi di una quotidianità post-industriale.
La vivace forma fluida e dal tocco industrial, sinuosa si risolve nelle sculture della giovane Federica Zianni, dove meandri di materia sapientemente plasmata nelle mani dell’artista si accendono in colori vivaci, che suggeriscano l’idea di una società viva, pulsante, dunque in continuo e costante divenire; il divenire diviene invece rarefatto nell’elegante dittico di foto di EPVS, cui sono poste a protezione lastre plexiglass: un suggestivo tramonto degradè si affaccia sul nero cosmico di una piscina che raccoglie speranze disattese, cocenti disillusioni che sembrano covare sotto la cenere, in perfetta antitesi con l’elemento fluido: affermare il divenire equivale stavolta all’accettazione di un fallimento.
Lo stesso nero cosmico, frammentato dal bianco, si ritrova nella meticolosa ricerca di Cristallo Odescalchi, le cui opere dai tratti puliti e nitidi raccontano visioni reali o immaginate che comprendano o evochino l’elemento fluido, da forme astratte sinuose a più netti elementi di un racconto sempre lucido nella mente dell’artista.
Sigillo della mostra è l’opera di Andrea Pinchi, in cui una stilizzata e simbolica rappresentazione di una creatura che popola l’universo marino s’innesta nel cemento urbano: l’accumulo di materia pittorica rimanda alla società liquida, dai consumi culturali onnivori, nella quale la figura dell’artista, troppo spesso stigmatizzata, perpetuamente necessita di muoversi infrangendo gli schemi.
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
Becoming
There is certainly a hidden and indefinable harmony that is renewed at every moment of experience, in every experience never equal to itself. This is the key message of Heraclitus of Ephesus, the pre-Socratic thinker of whom, according to Nietzsche, the world is eternally in need, just as life always needs the truth.
Heraclitus probably did not pronounce the adage Pánta rheî, it is Plato who transmitted it, summarizing the thoughts of Heraclitus on the perpetual fluctuant. Heraclitus spoke of fixity as of a trickery, the waters of a river that are never identical, and Plato of the Sun as a Good, a sun to be renewed every day: how to conceive then the continuous change of nature and things that we cannot hold in the cage of systems?
The river in which we are immersed is the same, but if the waters that compose it are never the same, even the river, the reality, like the sun, is never the same. We cannot relive what has happened: we must accept it as becoming.
This theme is easily intercepted in the works of artists Marco Angelini, EPVS, Yiannis Galanopoulos, Cristallo Odescalchi, Andrea Pinchi and Federica Zianni, the Heraclitan drift of becoming translates into the grammar of non-hybrid works, but suggesting and evoking the idea of fluidity.
Angelini proposes a cycle that, at the chromatic and conceptual level, immediately makes reference to landscapes of fluid, liquid, almost immaterial life, as suggested by the abstract form: these are the travel memories of the artist who are mixed together to tell a drift. By continually changing it, like a storyteller who weaves the reality of his thoughts; the same thoughts are superimposed like the bricks of an ideal puzzle in one of the works of the Greek photographer Yiannis Galanopoulos, who associates the idea of fluidity suggested by the pipes or the elements of a postindustrial everyday life.
The fluid and lively form and the sinuous industrial touch are solved in the sculptures of Federica Zianni, where the meanders of materials cleverly fashioned in the hands of the artist are illuminated by bright colors, which suggest the idea of a vibrant society living continuously in transformation; it is becoming more and more rare in the elegant diptych of EPVS photos, placed to protect the plexiglas slabs: an evocative and degrading sunset overhanging the cosmic black of a swimming pool that gathers ignored hopes, disillusions burning that seem to hatch under the ashes, in perfect antithesis with the fluid element: to affirm that the becoming is this time equivalent to the acceptance of a failure.
The same cosmic black, fragmented by the white, is reflected in the careful research of Cristallo Odescalchi, whose works with clear and crisp lines tell real or imaginary visions including or evoking the fluid element, from sinuous abstract forms to more complex elements, an ever clearer narrative in the artist’s mind.
The seal of the exhibition is the work of Andrea Pinchi, in which a stylized and symbolic representation of a creature of the marine universe engages into the urban concrete: the accumulation of pictorial material refers to the liquid society, resulting from omnivorous cultural consumption, the role of the artist, too often stigmatized, always needs to move away to break the patterns.
Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
Translation by Romina Fucà
PRESS
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=61555&IDCategoria=204
https://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2019/03/15/news/divenire-nel-segno-di-eraclito-1117062/
https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/divenire/
http://www.addcomunicazione.it/add/?p=2017