La serie Caleidoscopio, composta da oltre cento opere di piccolo formato (20x25 cm), nasce dal desiderio di rappresentare un insieme variegato e mutevole di forme, colori ed elementi. Come in un caleidoscopio reale, ogni opera riflette la possibilità di un mondo sempre diverso, dinamico, in continuo cambiamento, proprio come la realtà attuale che viviamo: un mosaico che non si ripete mai allo stesso modo.
Queste opere parlano della memoria degli oggetti: molti frammenti raccolti e assemblati nelle tele si trasformano in segni che evocano paesaggi interiori, ricordi e narrazioni collettive. La serie si articola in diverse sotto-serie, ciascuna con una propria autonomia ma legata alle altre da un filo comune.
Skarpetki utilizza calzini raccolti in contesti inattesi, trasformandoli in attivatori di paesaggi mnemonici sospesi tra l’infanzia e il presente, simboli al tempo stesso dell’intimità individuale e delle grandi ondate migratorie. Pregnancy mette in scena corpi e paesaggi con materiali di riuso, catene lampo e stoffe, evocando i concetti di apertura e chiusura, vita e trasformazione. Città verticali restituisce lo sguardo dall’alto su metropoli immaginate, costruite con oggetti minimi e seriali.
Con Polish memories, il colore rosso diventa veicolo di ricordi e appartenenze, mentre Giallo elettronico riflette sui contrasti tra analogico e digitale, meccanico ed elettronico, in un’esplosione di oggetti quotidiani. La serie Fluid racconta cadute e dinamiche di movimento, aperte a interpretazioni soggettive. In Oggetti in verde la speranza si intreccia con le contraddizioni della società contemporanea, tra lenti, fili elettrici e filtri di sigarette.
Le Città svedesi rivelano la ricchezza multiculturale e l’attenzione ecologica di una società che fa della diversità e della sostenibilità una risorsa. La serie Occhio diamante, invece, pone al centro un piccolo diamante in vetro, residuo di un lampadario degli anni passati: simbolo di lusso effimero e fragile, monito silenzioso sulla durata e sul senso reale della ricchezza.
Con Fucsia torno a un colore capace di evocare New York e le sue contraddizioni, tra ottimismo ed energia, passione e freddezza. Le serie Biomorfismo in verde e Biomorfismo in giallo raccontano forme organiche sospese o radicate, figure che vivono tra astrazione e sogno. Infine, in Oggetti e forme contemporanee, l’oggetto diventa protagonista assoluto: spazzolini, fili, stoffe, strumenti quotidiani trasformati in segni di una memoria diffusa e di una vita collettiva che l’arte riesce a trasfigurare.
Caleidoscopio è per me un laboratorio di visioni: ogni tela custodisce un frammento del nostro presente, ma anche la possibilità di rileggerlo in chiave poetica, trasformando l’ordinario in esperienza estetica e riflessione condivisa.
Marco Angelini
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